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novembre 2

Novembre è una linea lenta, che scivola verso il basso. Una discesa quasi impercettibile, trattenuta dai venti caldi e tesi che salgono da sud: scaldano l’aria oltre misura per la stagione, eppure la rendono piacevole, quasi gentile non fosse per il timore delle non cose. Nella nuova serra le insalate trovano riparo: il vento resta fuori, l’umidità si raccoglie, la crescita rimane sospesa in un respiro lungo. E io aspetto che quella linea si spezzi e si faccia onda, che si incurvi in parabole improvvise, in una successione rapida di salite e discese, tanto nette da farmi rimpiangere la calma attuale. Quella lunga, sottile linea d’eterna, illusoria, estate di San Martino.
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Primo Novembre, tutto scorre lento

Nebbia al primo mattino, poi sole e temperatura sui 18 gradi.  La notte siamo ancora sopra i 10.    Giorni di garbino e scirocco tesi sono appena passati. Il giardino, la mattina, si accende con il sole, le aromatiche ancora profumano d'estate.    Tutto scorre lento, senza scossoni: ogni giorno un po’ meno luce, ogni giorno qualche decimo di grado in meno.    La cisterna dell’acqua piovana è piena dopo l’ultima pioggia.    Oggi, fra il radicchio sonnecchioso, appesantito nell'argilla molle, ho seminato la fava.  Primo novembre senza il profumo dell’autunno.

Ottobre una promessa

  Ottobre è una promessa. Notti a 10 gradi e giornate soleggiate a 20 gradi. A volte piove. Una promessa di cose che stanno nella via di mezzo. Senza eccessi. Godendo del sole dopo la pioggia della calma dopo il vento. Ottobre è un'illusione di un sole basso di giornate che si accorciano, di piante che tirano il freno. L'orto si sta godendo questi giorni, raccolgo bietole, cicoria e cavolo nero. Qualche zuppa e farcitura per qualche piada.  

Settembre in altalena

Settembre fra pioggia e sole. Avere messo le cose a dimora nel momento giusto, regala già il primo raccolto. Guardare i siti meteo, il controllo delle temperature diurne e notturne, lasciare stare la terra nella torrida estate, quindi serve questo? Posso controllare le cose farle volgere a mio pro? Oppure è stata solo fortuna? Casualità e non causalità.Di giorno fa caldo 26/28 gradi. La notte vicino ai 20. È l'estate che dovrebbe essere. Ma non è. È settembre che genera inquietudine per le tenebre che arriveranno per l'estate ancora calda. Ieri ho messo a dimora della lattuga. Vedo il verde delle foglie ma con un senso di inquietudine, di perplessità sul non dover e volere controllare le cose, ma solo accompagnarle nella spontaneità del crescere.

Arsura

 Cos' è l'arsura? è la  capacità di non assorbire umidità dall'ambiente.  Anche se a volte piove, il terreno resta polveroso, arido, disseccato.   Se annaffi, non accade nulla.  È un blocco estivo di sole, calore che non scalda ma cuoce, di vento secco che compresso adiabaticamente sull'appennino arde l'aria della collina prima del mare.   Ho atteso il primo temporale dopo ferragosto, per mettere nuovamente a dimora qualche piantina. Cavolo nero, cicoria, radicchio. Le bietole nel semenzaio.  La pioggia è arrivata, le temperature sotto i 30, maestrale, l'umore della terra è pronto a cambiare e tornare fecondo?    Attendo, guardando il cielo, scrutando le ultime nuvole, assaggiando il vento, non mi resta altro da fare.  

Maggio 2025

  Le ciliegie arrossate annunciano che il caldo è in arrivo. La prima sfuriata di vento da sud c'è già stata, il termometro a sfiorare i 30 gradi. Poi è tornata la pioggia ed il fresco illusione di un'estate normale. I gerani e le gerbere sono nel pieno della fioritura ed anche la Peonia Victoria. Le insalate rigogliose nell'orto abbondano sulla tavola. Ieri le ultime verdure da lessare, bietole, cavolo nero e spinaci. Il ciclo culturale è terminato. Non mi fido dell'estate, del caldo del garbino. Metto l'orto a riposo raccogliendo fin tanto che posso l'insalata. Per il prossimo anno devo ricordarmi di mettere a dimora pomodori e zucchine a metà marzo in modo da provare e godere delle temperature pre estive. Un esperimento di anticipo delle culture per raccogliere a giugno. Ad agosto dovrò ricordarmi di mettere a dimora il cavolo nero, la bietola   e la cicoria catalogna.  Pianifico, illudendomi nell'ordine delle cose. La casualità degli eventi farà poi il s...

La domenica delle palme

  Una pioggia domenicale, ristora le piante messe ieri a dimora in un calda giornata di aprile. Sono le talee invernali di elicriso, lavanda, limoncina e margherita. Hanno radicato tiepide nella serra durante il mite inverno. Domenica scorsa al mercatino della raccolta missionaria una vanga a punta da 2 euro, arrugginita e  vissuta mi ha incontrato. Ieri mi ha aiutato a scavare il giardino argilloso duro e compatto. Ho mischiato la terra rigirata e zappettata con 2 secchi di terriccio delle fungaia, sperando di creare un letto accogliente per le giovani piante. Al primo sole sembravano impaurite, la pioggia di oggi le ristora. Il presagio della torride estate mi preoccupa, il sole incessante il calore sopra i 30 gradi, la poca pioggia. Cosa ne sarà di queste piantine.  Ho fatto quello che potevo per darle un posto accogliente dove creare radici e spazio per la loro vegetazione, ma l'estate sarà torrida ed asfissiante e tutto questo basterà? Fioriranno e spanderanno i loro...