Novembre è una linea lenta, che scivola verso il basso.  Una discesa quasi impercettibile, trattenuta dai venti caldi e tesi che salgono da sud:  scaldano l’aria oltre misura per la stagione, eppure la rendono piacevole, quasi gentile non fosse per il timore delle non cose.  Nella nuova serra le insalate trovano riparo:  il vento resta fuori, l’umidità si raccoglie, la crescita rimane sospesa in un respiro lungo.  E io aspetto che quella linea si spezzi e si faccia onda,  che si incurvi in parabole improvvise,  in una successione rapida di salite e discese, tanto nette da farmi rimpiangere la calma attuale.  Quella lunga, sottile linea d’eterna, illusoria, estate di San Martino.
Un piccolo spazio in collina fra terra d'argilla da ammorbidire, una piccola striscia azzurra di mare ad est e sotto un cielo dove brilla in inverno Orione ed in estate la Cicogna. Se non c'è nebbia o qualche nuvolaglia o la luna piena. 7.89 km dal mare e 166 metri al di sopra. Sole al mattino e ombra del condominio al pomeriggio.